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Niente armature splendenti o cavalli bardati: questi uomini, agricoltori o artigiani, venivano chiamati alle armi per difendere il Regno, sacrificando mesi di lavoro per presidiare castelli e cittร o marciare verso terre lontane.
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I โpedites,โ come venivano chiamati, erano obbligati al servizio militare e scelti in base ai โfuochiโ (nuclei familiari) della loro cittร e affidati ai funzionari del Regno. Ricevevano uno stipendio che dipendeva dalla loro specializzazione, ma la vita era dura. Armati di giubbe imbottite, elmi, scudi e qualche attrezzo da lavoro (come falci, asce o mazze), combattevano spesso in linea a difesa delle ritirate dei cavalieri. Quando avevano fortuna, potevano avere qualche protezione in piรน, come lance e “panciere” di cotta di maglia.
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Anche se i cronisti dell’epoca raccontano piรน frequentemente le gesta dei cavalieri, la fanteria aveva un ruolo essenziale. Tra i fanti, c’erano:
๐๐ฟ๐ฐ๐ถ๐ฒ๐ฟ๐ถ ๐ฒ ๐ฏ๐ฎ๐น๐ฒ๐๐๐ฟ๐ถ๐ฒ๐ฟ๐ถ: indispensabili per difendere cittร e castelli. Un unicum nel Regno di Sicilia era costituito dagli arcieri Saraceni di Lucera, di cui parleremo in un post a loro dedicato.
๐๐๐ฎ๐๐๐ฎ๐๐ผ๐ฟ๐ถ: incaricati di distruggere ponti e coltivazioni nemiche.
๐ฅ๐ถ๐ฏ๐ฎ๐น๐ฑ๐ถ: seguivano lโesercito per ottenere bottino.
๐๐ฟ๐๐ฒ๐ณ๐ถ๐ฐ๐ฒ๐: addetti alla costruzione di accampamenti e macchine dโassedio.
๐๐น ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฏ๐น๐ฒ๐บ๐ฎ ๐ฑ๐ฒ๐น๐น๐ฒ ๐ณ๐ผ๐ป๐๐ถ
A differenza dei Comuni del Nord, di cui si dispone di una vasta serie di fonti letterarie da cui poter attingere (cronache, inventari, atti pubblici e privati), per il Regno di Sicilia e specialmente in epoca sveva, le testimonianze sono piuttosto rare, mentre รจ piรน facile ottenere dettagli in epoca angioina grazie alla vasta raccolta dei Registri della Cancelleria ricostruita dagli Archivisti Napoletani.
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Nellโepoca di Federico II (1194-1250), si stima ci fosse un cavaliere ogni 10 fanti. Anche la paga era ben diversa rispetto ad altre figure piรน importanti: per fare un paragone, un professore universitario guadagnava circa 20 once al mese, mentre un fante riceveva solo 12 tarรฌ (30 tarรฌ costituivano 1 oncia).
Il Regno di Sicilia, in momenti di mobilitazione massiccia, poteva sostenere circa 2000 fanti tra lancieri e balestrieri, come avvenne ad esempio nel giugno 1283, a Vespro appena iniziato. La Capitanata quell’anno fornรฌ 33 balestrieri e 67 lanceri.